Un passo in dietro ?
Leggo esterefatta la lettera scritta al quotidiano l’Adige dal Sig.Roberto, il quale sostiene che la 194/78 non ha alcuna giustificazine medico-scentifica-legale.La legge abortistica secondo lui sarebbe in realtà frutto di un imposizione ideologica.Le ideologie che hanno imposto le leggi abortistiche al mondo occidentale,sono l’ideologia femminista radicale,che vede nel diritto della donna all’aborto un diritto irrinunciabile della sua emancipazione.Questo Signore vede la donna come l’assassina, ma probabilmente non ha capito che al momento dell’aborto la donna diventa assassina di se stessa oltre che del feto, non è assolutamente una decisione indolore ed il peso di questa scelta lo porterà con se per sempre.Questo generalizzare non lo condivido, ci sono situazioni che dobbiamo rispettare , alcuni esempi : Una donna incinta si sloga una caviglia, la prima cosa che le verrà fatta?Un Rx, gli Rx sappiamo benissimo che hanno un alta probabilità di recare danni al bambino, quindi perchè dobbiamo costringere questa donna a rischiare di partorire un figlio che "mal che vada" ha solo delle anomalie fisiche? Non è il caso di lasciare libera questa donna di decidere per il suo futuro e quello del bambino?Altro esempio:donna/ragazza/ragazzina violentata rimane incinta dopo il rapporto impostogli.Qui cosa facciamo?lasciamo che al trauma per la violenza si aggiunga anche il "peso"di un figlio non voluto? Basta leggersi bene la legge per capire che non è stata fatta per ragioni esclusivamente politiche,come sostiene lo stesso Sig.Si parla di condizioni fisiche,psicofisiche,economiche,oltre appunto, alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento(vedi esempio sopra)condizioni che a parer mio sono essenziali per una gravidanza serena e per il futuro del nascituro.Per le problematiche economiche c’è una proposta di legge,dove le province,dovrebbero dare un contributo alle donne che rinunciano all’aborto.
( Certo se non sarà sostanziale,meglio evitare leggi-illusionarie).
Ora vorrei invitare questo Sign a pensare a stati come il Brasile, dove la legge sull’aborto non è esiste,anche se spero vivamente sia una questione di tempi.Oltre oceano,dove si va in vacanza per godere delle bellissime spiagge,c’è anche il maledettissimo turismo sessuale,anche questo principale causa di gravidanze,ma queste donne o ragazzine ,visto che si privilegia il pedo-sesso,sono poi costrette ad un aborto clandestino,già la parola CLANDESTINO dovrebbe far rabbrividire!Si abortisce spessissimo in casa o in strutture non idonee,senza condizioni igienico-sanitarie e le morti per infezioni sono un flagello.
Vogliamo ancora fare un passo in dietro?
Lasciamo che sia la donna o la coppia con la propria coscienza a prendere questa difficile decisione.
® Nikita ®
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